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Gli Uccelli

30

Maggio

Intro

“Gli Uccelli” (2012-2014) Prima regia a 4 mani di Duccio Barlucchi, regista storico, e Lorella Serni, ed il ritorno alla commedia di Aristofane dopo il successo di Lisistrata forever (05). Gli Uccelli parla d’ideali e realtà, di magia e potere, dell’idea d’un mondo migliore strangolata dall’ineluttabile miopia del potere. Spettacolo rutilante di colori e maschere al servizio d’una comicità caustica ed amara. Accanto alle produzioni fin qui presentate, un progetto importante sta riscuotendo da alcuni anni incoraggianti e gratificanti successi: Apparizioni, azioni teatrali “a la carte” in architetture di pregio. Concepito come teatro fuori dai teatri, Apparizioni abita, valorizza e fa palpitare gioielli architettonici più o meno noti (palazzi storici,scorci urbani, fonti, musei, luoghi pubblici e privati), ogni volta con nuovi allestimenti ad hoc  che traggono spunto dalla Storia, da Miti, leggende, dicerie, e dalle caratteristiche dei luoghi in cui le azioni si svolgono.

Trama

siamo volati a Firenze il 25 ed il 26 Marzo 2014 all'Auditorium Flog. Dopo le date del 2013 al Teatro dei Rozzi di Siena ed al Teatro delle Arti di Lastra a Signa, gli Uccelli da Aristofane si sono posati su Firenze . L’allestimento curato da Lorella Serni e Duccio Barlucchi vuol restituire oggi la freschezza della commedia di Aristofane, il suo linguaggio irriverente e diretto, l’humor visionario e caustico, il rivolgersi allo spettatore per condividere con lui uno sguardo beffardo sui miseri percorsi umani. Maschere e colori, corpi e voci, humor e suggestioni, per una fiaba attuale da 2500 anni.
Lo spettacolo è frutto d’un’elaborazione drammaturgica del testo con cui Aristofane, 2500 anni fa, satireggiava con caustica verve e visionaria invenzione drammaturgica i costumi etici e sociali del suo tempo, e l’amaro naufragare dei nobili ideali nello scontro con le esigenze della realtà e degli ineludibili istinti dell’essere umano. Partendo dall’ingenuo ed utopico obiettivo di 2 “diversi”, cioè cittadini a pieno titolo che rinunciano ai privilegi della cittadinanza ateniese, molto ambita da ogni straniero, per cercare tra gli uccelli una “città ideale”, accogliente e libera, non soggetta ai meccanismi di ambizione, corruzione, degrado morale, violenza e leggi vessatorie, “Gli uccelli” è commedia fantastica e critica, in cui l’idea di un “mondo migliore” che da sempre anima chi ritiene di subire ingiustizie è sviluppata con una comicità surreale e graffiante. Le ali, il volo, metafora del desiderio di leggerezza e spensieratezza, per una società di condivisione basata sulla libertà e la semplicità del vivere, in armonia con la Natura.
Lo sviluppo drammaturgico ci mostrerà poi come questi nobili afflati iniziali muteranno nel corso degli eventi, fino alla ricostruzione di un’altra realtà fortificata e battagliera, rivendicativa e punitiva, ricalcando infine i vizi da cui si voleva fuggire, ed aprendo l’ipotesi dell’ineluttabilità di certi meccanismi di potere al crearsi di ogni consesso sociale condiviso.
Infatti Pistetero, fondatore di Nubicuculia, la città ideale tra le nuvole, nata in nome del cambiamento, e frutto dell'utopia ribelle d’un mondo migliore perché più libero, per affermarsi e difendersi a poco a poco finirà per ricalcare gli schemi di potere e controllo di cui doveva essere alternativa.