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L’Amore è Cechov

24

Aprile

Intro

L’Amore è Cechov  (2003), 2 scherzi in 1 atto da A.Cechov. La prima rilettura d’un grande classico secondo un preciso orientamento:  rispetto per il senso e la lingua dell’originale in completa libertà d’invenzione. Segni scenici vigorosi, musiche kletzmer , manichini alti 2 metri. Comicità amara su vite ridicole. Come voleva Cechov!

Trama

Sia "La domanda di matrimonio" che "L'orso" si svolgono con lo stesso schema. Il tema è l'amore difficile, ruvido, interessato o negato, intempestivo;….amor scontroso. Il contesto ambientale è rurale benestante, coi suoi valori legati alla terra, alla proprietà, all'orgoglio, con atmosfere domestiche claustrofobiche in cui, che si sgranino piselli o si coltivi un lutto frustrato, l'irrompere di un visitatore esterno provoca sconquasso, turba una fragile pace, scatena aggressività e passioni, lotta per la propria supremazia tramite il dispregio dell'altro. I protagonisti sono infatti illustrati nei dettagli delle proprie nevrosi, piccolezze, eccessi e manie, in uno sviluppo drammaturgico ricco d'impennate e colpi di scena. "L'Amore è Cechov" è spettacolo brillante ed intenso al contempo, in cui l'umorismo è venato dal riverbero della bizzosa malinconia dei personaggi, talmente seriosa da divenire comica. La rilettura che il Teatro d'Almaviva propone è incentrata sulla rotazione di 10 interpreti che si avvicendano nei tre ruoli previsti da ognuna delle opere, dando luogo ad una gustosa passerella d'interpretazioni dei prototipi umani descritti dall'autore. L'impianto registico sottolinea i vari passaggi emotivi e psicologici dei personaggi attraverso quest'inatteso avvicendarsi, cogliendo lo spunto per trovate sceniche che prevedono in certi punti la presenza contemporanea di tutti gli interpreti. Scene e costumi disegnati da Antonio Musa sottolineano i percorsi d'attrazione/repulsione e di ridicole conflittualità relazionali, in atmosfere cangianti dipinte dalle luci di Jean Paul Carradori.